Un poeta da ricordare: Raffaello Baldini (XXVIII^ Edizione)

Mercoledì 21 agosto alle ore 21,00 presso il Luana Beach di Marina di Ravenna (Via Lungomare 80), si svolgerà la XXVIII^ edizione della rassegna Un poeta da ricordare, dedicata a Raffaello Baldini a cent’anni dalla sua nascita. Sarà Nevio Spadoni ad illustrare l’opera del poeta con un intervento critico e la lettura di alcuni componimenti. Accompagnamento musicale di Stefano Martini al violino e di Egidio Collini alla chitarra. Ingresso libero

Raffaello Baldini (Santarcangelo di Romagna 1924 – Milano 2005) è stato uno dei più grandi poeti del Novecento italiano.

Negli anni della giovinezza fu tra i promotori e animatori del cenacolo santarcangiolese noto come “E’ circal de’ giudéizi” (Il circolo della saggezza), assieme a Tonino Guerra, Nino Pedretti, Gianni Fucci e ad altri intellettuali ed artisti romagnoli.

 

Dopo un breve periodo dedicato all’insegnamento, nel 1955 Baldini si trasferisce a Milano per lavorare prima come copywriter, poi come giornalista al settimanale «Panorama». Continua però a scrivere in dialetto romagnolo che traduce in lingua italiana, perché il suo lavoro possa essere letto da tutti; poesie che sono piccoli racconti, semplici e incantevoli, comici e spesso commoventi, con personaggi sempre un po’ eccentrici, piccoli fatti di paese che però valgono ovunque.

Il suo esordio come poeta avviene a 52 anni: nel 1976 esce infatti la sua prima raccolta É solitèri   (“Il solitario”), seguita da diverse altre opere soprattutto in dialetto, ma è solo nel 1988, con  Furistir (“Forestiero”), che Baldini si impone all’attenzione della critica nazionale vincendo  il Premio Viareggio. Furistír divenne un “caso letterario” in quanto per la prima volta un testo in dialetto vinceva un premio nazionale.  

Si dedica anche alla scrittura per il teatro e dal suo monologo Zitti tutti!  (pubblicato nel 1993), Ravenna Teatro ha prodotto uno spettacolo  di grande successo, diretto e adattato dal regista e drammaturgo Marco Martinelli e interpretato dall’attore Ivano Marescotti. 

Altri lavori di Baldini, come La fondazione, sono stati portati in scena e interpretati da diversi dicitori romagnoli, tra i quali Giuseppe Bellosi. Tutto questo sta a significare che i testi di Baldini sono nati per il teatro.

Chi conosce Baldini non finisce mai di rileggerlo; chi non lo conosce avrà il piacere di scoprirlo e goderselo. Nessuno ne sarà deluso, ma apprezzerà l’occasione di avere potuto ascoltare, attraverso le parole di Nevio Spadoni, uno dei più importanti e autentici poeti del Novecento italiano.