Il titolo della personale dell’artista ferrarese Flavia Franceschini è un omaggio a Ludovico Ariosto, suo illustrissimo concittadino di mezzo millennio fa: IMAGO, rimanda a figure e malie con cui suscitare un incantesimo, come quella “finzïon d’incanto” che creava il Mago Atlante nell’Orlando Furioso.
Incanto dei desideri che rincorrono immagini vane e sfuggenti. Tracce e frammenti di memoria e di sogno come confini tra il visibile e l’invisibile. E’ un tema che affascina quest’artista e che ricerca nelle sue creazioni di opere passate e recenti, molte delle quali nate appositamente per questa esposizione.
Alla scultura in legno, iniziata negli anni ’80, l’artista affianca da tempo l’approccio ad altri materiali, seguendo il filo conduttore della tridimensionalità. Esplorando altre tecniche, ha accolto il desiderio di evanescenza e di leggerezza, per levare le catene della pesante gravità che il legno inevitabilmente ha come confine. Stoffe, colle, carte, gessi per creare il rilievo, fino alle ultime esperienze, in cui toglie il più possibile concretezza alle forme, per cercare di inseguire pensieri e ricordi impalpabili e sfuggenti.
La costante presenza della luce che filtra attraverso le sue opere realizzate in stoffe trasparenti o in immagini fotografiche e video, è parte intrinseca di questa sua ricerca.