Alla Galleria FaroArte di Marina di Ravenna estate e arte contemporanea sono un connubio inscindibile. Venerdì 28 giugno, alle ore 21, inaugura Trasformazione, a cura di Oscarito Sanchez e Maria Chiara Wang. In mostra i lavori di giovani artisti italiani e messicani: Sofia Cruz Rocha, Oscar Cueto, Manuela Picallo Gil, Vale Palmi e Laura Rambelli.
Trasformazione
Il divenire, ovvero lo scorrere senza fine (panta rhei) inteso come mutamento perpetuo, assoluto e sostanziale, è il principio eracliteo alla base dei lavori dei cinque artisti italiani e messicani. L’esposizione si configura come un dialogo sul cambiamento. Da un lato viene trattata la principale delle trasformazioni, ovvero il passaggio dalla vita alla morte. Il proposito è quello di superare le inquietudini e le paure comunemente collegate al mondo dei defunti e ai concetti di fine e di nulla. Al contempo viene sviluppata un’indagine sull’evoluzione personale e sull’immaginario collettivo.
La morte come metamorfosi
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
Con questo aforisma il filosofo cinese Lao Tze ha annullato il concetto di fine definitivo legato alla morte. Questa diviene così il passaggio fondamentale e inevitabile per la trasformazione successiva. Si tratta di uno stadio intermedio, un ponte per il rinnovamento. In quest’ottica, Vale Palmi e Laura Rambelli intendono indurre nello spettatore un cambiamento di prospettiva su un tema solitamente approcciato con diffidenza e timore.
Sofia Cruz, Oscar Cueto e Manuela Picallo Gil, invece, estendono il concetto di trasformazione ad ambiti differenti che riguardano la cultura contemporanea. Vengono approfonditi i temi relativi al binomio oscurità e luce, all’identità personale e collettiva e ai ruoli sessuali.
Gli artisti
Sofia Cruz Rocha (Città del Messico, 1989)
Realizza installazioni attraverso l’uso della fotografia, della pittura, della scultura e del video. Interpreta temi universali da un punto di vista materiale, filosofico e metafisico.
Nelle proprie creazioni, impiega elementi alchemici con l’obiettivo di trasformare l’oscurità in luce.
Oscar Cueto (Città del Messico, 1976)
Le sue opere si concentrano sui meccanismi che definiscono le nozioni di storicità, conoscenza, memoria e identità. Questi concetti sono sviluppati, nelle realizzazioni più recenti, attraverso installazioni con cui il pubblico è invitato a interagire.
Vale Palmi (Bologna, 1994)
Tratta con crudo realismo tematiche collegate alla Morte, al Dolore e all’Osceno. Intende riabilitare, attraverso una personale rilettura e interpretazione dei suddetti temi, ciò che comunemente viene rigettato dalla società contemporanea. La sua poetica si esprime mediante installazioni, fotografie e dipinti.
Manuela Picallo Gil (Eisenstadt, 1985)
Approfondisce il tema della diversità di genere attraverso la realizzazione di oggetti multimediali e d’installazioni, con un linguaggio in continua tensione tra inclusione ed esclusione.
Laura Rambelli (Faenza, 1980)
La sua ricerca artistica si concentra sullo studio del concetto di armonia tra uomo e natura e sulle trasformazioni mentali e fisiche, grazie anche alle influenze dello yoga. La produzione più recente si focalizza sulla Land Art con la creazione di opere site-specific che comprendono sia installazioni che performance.
Galleria FaroArte
La Galleria FaroArte si trova a Marina di Ravenna, in Piazzale Marinai d’Italia, 20.
La mostra sarà visitabile il mercoledì, il venerdì e il sabato sera, dalle ore 21 alle 23, fino al 21 luglio 2019. E’ possibile concordare aperture straordinarie su prenotazione.
Per informazioni:
mariachiara.wang@gmail.com
0544 591715